NICOLA AURILIO – cultura e valori Alfa Romeo nel mondo del lavoro

NICOLA  AURILIO, cultura e valori Alfa Romeo nel mondo del lavoro

Lo scorso 9 maggio, dopo lunga malattia, è mancato il nostro Socio Nicola Aurilio che molti di noi avranno avuto modo di conoscere.
Assunto come Perito Industriale nel 1968, ha operato al Portello e ad Arese nell’area del Personale. Nei primi anni ‘80 è stato trasferito, in Alfasud. a Pomigliano. Con l’avvento di Fiat, come Capo del Personale  di Stabilimento ha inanellato  esperienze in particolare a Chivasso (e Desio), a Cassino, in Polonia.
Nel 1995 è rientrato in un’azienda Finmeccanica (ora Leonardo), l’Alenia Aeronautica dove, via via, ha assunto la responsabilità della Funzione Centrale del Personale e Organizzazione.
La sua carriera di manager affermato si è conclusa oltre il pensionamento. Alenia  lo ha investito della carica di Amministratore Delegato del suo erigendo insediamento di Grottaglie-Monteiasi (Taranto), frutto della collaborazione con Boeing. Struttura innovativa nell’impiantistica, nelle tecnologie, nel prodotto, rivoluzionario  e parte di un insieme risultante da contributi su scala mondiale.
In questa ultima missione Nicola ha potuto esprimere tutta la sua grande ed apprezzata umanità.
Seguono tre testimonianze che ne tratteggiano la personalità ed il percorso.

Dall’azienda “madre”
NICOLA  AURILIO NON E’ PIU’ CON NOI
Il collega Aurilio, per noi dell’Alfa, da anni era un ex, lanciato in brillanti e crescenti affermazioni in altri prestigiosi contesti di lavoro, anche internazionali.
Tanto che al raggiungimento della pensione, aveva riscosso l’ultimo successo, quale A.D. di una Azienda a capitale congiunto Alenia-Boeing avente sede a Grottaglie.  Qui, per la produzione di parti d’aereo, mediante una tecnologia avveniristica (fibre di carbonio di cui è composto un troncone del velivolo!) è ubicata la fabbrica, che, dalla costituzione al raggiungimento del pieno regime, egli aveva curato, completando l’opera prima che terminasse il suo incarico.
Purtroppo, appena lasciato il lavoro, incominciò a sentire i primi sintomi della lunga malattia, che, dopo tanti anni di dolorosa sofferenza – sua e della famiglia – ne ha determinato  la scomparsa il nove maggio.

Indubbia la costernazione e il rimpianto per la prematura perdita, che coinvolgono chiunque lo abbia conosciuto e, per la lunga prova affrontata con il suo proverbiale coraggio e non meno per le sue virtù umane, che noi, in particolare, lavorando con lui nell’Alfa abbiamo vissuto con tenaci vincoli di affetto, condividendo, peraltro, faticosi e dolorosi momenti aziendali.

Il “Gruppo Seniores” dell’Alfa Romeo, legittimo custode della Cultura della nostra  Azienda, mentre porge le condoglianze alla famiglia è orgoglioso di ricordare come Nicola Aurilio sia emerso nel tempo quale pura e non casuale,  espressione della capacità dell’ALFA ROMEO di creare in ogni ramo delle attività aziendali autentici  “geni”, dalla prima formazione alla brillante maturità professionale.

Aurilio è stato uno di questi e la memoria storica dell’Azienda lo onorerà per sempre, anche  con l’orgoglio dei posteri nella nostra “Galleria delle Glorie”.

                                                                                      (Italo Rosa)

Dal territorio
SI E’ SPENTO NICOLA AURILIO, PADRE DELLO STABILIMENTO ALENIA DI GROTTAGLIE
Si è spento Nicola Aurilio già Dirigente di Alenia Finmeccanica e Amministratore Delegato di Alenia Composite, artefice dell’insediamento dello stabilimento di Grottaglie. Un grave lutto per chi ha creduto nello sviluppo del Mezzogiorno e nella crescita dei giovani del Sud.
“Nicola era un uomo del Sud che ha creduto nei giovani del Sud”.

Così con profonda commozione, lo ricorda l’ex Sindaco di Grottaglie Raffaele Bagnardi, col quale Aurilio ebbe un rapporto strettissimo proprio nelle fasi di avvio dello Stabilimento. “Nel corso degli anni – ricorda Bagnardi – tra noi è nato un sentimento di profonda amicizia e continuavamo a sentirci ed a comunicare nonostante le sue gravissime condizioni di salute. Abbiamo creduto davvero nei nostri giovani, nelle loro competenze, nella possibilità di offrire loro l’opportunità di non dover fuggire dalla nostra terra per poter essere gratificati in pieno dal punto di vista professionale.

Ecco, Nicola Aurilio, è stato protagonista non solo dell’avvio tecnologico dello Stabilimento Alenia, ma di una vera svolta culturale per aver permesso ai nostri ragazzi di spendere qui, non altrove le proprie competenze. Per me personalmente e per  la nostra Comunità è una perdita che lascia un vuoto enorme”.

                                                               (dai media locali)

Da un amico
NICOLA AURILIO, UN UOMO GRANDE

L’ho conosciuto in Alfa Romeo in funzione dei ruoli che occupavamo. Lui uomo dell’area Personale, io rappresentante Sindacale, sulla carta culturalmente agli antipodi. Dopo 5 anni di Università (serale) assieme ad altri 3 amici (Giorgio Casiraghi e Paolo Guerra anch’essi del Personale Alfa  e  Ambrogio Galli,  Economia e Finanza in Impregilo), scoprimmo di essere molto affini e con filosofie e metodi di vita e di lavoro condivisi.

Quei 5 anni di Scienze Politiche, ramo Sociologico, cementarono il gruppo anche se in maniera non sempre omogenea. Poiché non tutti potevamo seguire interamente  le lezioni, ci organizzammo in modo che almeno due dei cinque fossero sempre presenti con l’impegno di mettere poi in comune quanto appreso  nelle nostre riunioni del sabato (5-6 ore) spesso molto animate.

La generosità di Nicola si manifestò anche nel mezzo di una di queste riunioni , quando arrivò  la chiamata di un amico di Ambrogio e mio. Aveva bisogno urgente di essere raggiunto, ma entrambi eravamo senza macchina. Nicola non esitò un attimo, estrasse di tasca le chiavi della propria  e, consegnandomele  mi disse: “vai”. Nel ritorno, gasato dal guidare quella macchina e non solo, in quel di Ceriano Laghetto (MB), per eccesso di velocità andai col posteriore contro un paracarri ammaccandola seriamente. Tornati, costernato ed avvilito, mentre gli rendevo la chiavi  aspettandomi una più che giustificata reazione, con la massima tranquillità mi disse “può capitare”.  Non riuscii mai a ripagarlo in pieno.

Questo banale episodio mi confermò la grandezza dell’Uomo e dell’Amico, col quale mantenni  continui e ottimi rapporti.  Le sue indicazioni erano sempre preziose. Purtroppo la malattia ha condizionato poi ogni contatto. Un amico da non dimenticare.

(Marino Castelli)

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